Giurista

Giureconsulto, giudice, professore e scrittore nato nel 1520 circa a Finale Emilia e morto nel gennaio 1588 a Ferrara. Alcuni sostengono che Bartolomeo Bertazzoli o Bertacciuoli fosse nativo di Ferrara, ma il "Dizionario Biografico degli Italiani Treccani" assume per certa la sua origine finalese.

Figlio di Antonio e Maria Canani, ebbe in moglie la ferrarese Taddea di Antonio Novara. Studiò legge a Ferrara, dove conseguì la laurea in utroque (cioè in diritto civile e in diritto canonico) nel 1545.

A Modena rivestì l'incarico di giudice delle appellazioni e dei malefici nel biennio 1551-53. Fu poi podestà di Reggio dal 1554 al 1557 e dal 16 giugno 1558 al 14 novembre 1560 podestà di Modena. A Ferrara fu professore di leggi nello Studio per l'anno 1566-67, "ma sembra – scrive Tiziano Ascari nel Dizionario Biografico Treccani - che abbia insegnato solo in quell'anno e certamente, più che come professore, egli acquistò grandissima fama come avvocato. Il duca Alfonso II lo nominò suo consigliere e gli affidò parecchi incarichi. Fu spesso inviato a Roma (dal maggio 1561 al luglio 1563, dal 3 giugno alla fine di luglio 1566, dal 3 maggio al 4 giugno 1567, dal dicembre 1570 all'ottobre 1571, dal marzo al maggio 1575 e nel settembre e ottobre 1578): il più delle volte vi fu per trattare interminabili controversie tra l'amministrazione ducale e la Camera apostolica riguardo alla fabbrica, all'appalto e al transito del sale di Comacchio. Nel 1570 vi fu mandato per veder di placare il papa, sdegnato perché il duca Alfonso aveva intentato al duca di Firenze una lite di precedenza davanti all'imperatore e nella citazione si era dichiarato vassallo di quest'ultimo, e il Bertazzoli riuscì abbastanza bene, in lunghi mesi di discussioni, a scagionare il duca".

Anche l'opera giuridica del Bertazzioli è strettamente legata alla sua attività di consulente e di avvocato. In quest'ambito ha una certa importanza la sua raccolta di consilia in materia penale pubblicati una prima volta a Venezia in due volumi tra il 1583 e il 1585 col titolo di "Consiliorum seu responsorum iuris in criminalibus et poenalibus controversiis emissorum", a cura del figlio Claudio. Un'altra edizione, pressoché identica alla prima, uscì a Francoforte nel 1604 in un volume diviso in due libri, "Decisivarton consultationum sive responsorum iuris in criminalibus et penalibus controversiis emissorum", con annesso un apparato di additiones del figlio Claudio, egli pure lettore nello Studio ferrarese dove, nominato nel 1575, tenne quella cattedra fino alla morte, avvenuta il 15 luglio 1588.

Nei suoi scritti Bertazzoli è tra i primi a dare grande rilievo alle legislazioni locali, come è evidente in uno dei suoi due contributi civilistici, il "Tractatus clausularum instrumentalium" (pubblicato a Venezia una prima volta nel 1598 e una seconda volta nel 1601), raccolta sistematica di clausole notarili in tema di compravendita, con particolare attenzione per le consuetudini ferraresi, che non si ferma ad una mera classificazione e catalogazione di formule, ma tiene conto dei riflessi processuali.