Descrizione
È insieme a Palazzo Borsari uno dei più noti e citati palazzi di Finale Emilia. Tuttavia sono assai scarse e contrastanti le notizie che possono fornire un quadro delle vicissitudini architettoniche e degli avvicendamenti
della proprietà. La fondazione dell'edificio si colloca verosimilmente tra la fine del Seicento e i primi anni del secolo successivo, coerentemente con la commistione stilistica tuttora leggibile, dal basamento a scarpa ai
coronamenti delle finestre ormai settecenteschi. Ad un restauro del 1846 si debbono le fasciature in pietra sui portali e lo zoccolo dal forte aggetto e dal fitto disegno a bugnato. Dall'atrio pausato da pilastri smussati si diparte l'elegante vano scala, con lo scaloncino a tre rampe sovrastato dallo stemma di famiglia e un fondale con la bella statua di Diana in stucco di fattura tardosettecentesca. Nel palazzo i lavori continuarono per tutto il XVIII secolo e oltre, come attesta anche la decorazione della loggia al piano nobile, di gusto ancora neoclassico, scandita da una partitura architettonico-decorativa che la ricopre per intero fungendo da cornice alle scene e alle immagini mitologiche.
Modalità di accesso
Accesso da via Saffi
Indirizzo
Contatti
Ultimo aggiornamento: 25-08-2023, 12:33