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Imparare la stampa 3D, studiare nuovi materiali ecocompatibili, digitalizzare libri antichi o progettare videogiochi. In Emilia-Romagna per 365 studenti e studentesse l’estate è occasione di apprendimento con uno sguardo rivolto al futuro.
La Regione finanzia, con oltre 195mila euro del Fondo sociale europeo Plus, 20 summer camp gratuiti di orientamento per accompagnare le studentesse e gli studenti delle scuole superiori (classi 3^ e 4^) nella scelta dei percorsi di formazione post diploma, in particolare universitaria.
Nell’ultima seduta di Giunta è arrivato il via libera ai progetti che sono stati presentati attraverso due distinti avvisi per la selezione e il finanziamento dei camp estivi.
Transizione ecologica e industrie culturali sono i due filoni individuati dalla Regione in linea con il Patto per il lavoro e il clima, che ha come primo obiettivo strategico quello di fare dell’Emilia-Romagna una regione della conoscenza e dei saperi investendo in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura.
Un investimento in servizi di orientamento per dare ai giovani e alle loro famiglie gli strumenti per scegliere con maggiore consapevolezza il proprio futuro e acquisire nuove competenze su temi di particolare importanza, attualità e vicini ai loro interessi.
I 14 summer camp dedicati alla transizione ecologica, che hanno una dotazione finanziaria di 128.871 euro e sono rivolti a 240 partecipanti, servono ad aumentare la conoscenza delle opportunità formative per le professioni necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile e ridurre al minimo l'impatto ambientale delle attività economiche.
I 6 summer camp sulle industrie culturali e creative, finanziati con 66.810 euro e rivolti a 125 partecipanti, propongono invece opportunità formative per percorsi professionali che sostengano i processi di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro territorio.
I luoghi dei summer camp
Dei 20 summer camp, nove saranno ospitati in sette città capoluogo sede universitaria (Piacenza con due progetti, Parma, Reggio Emilia, Modena con due progetti, Bologna, Ferrara e Rimini) grazie alle Università del territorio che offrono corsi di laurea fortemente improntati sulla transizione ecologica e sul digitale (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, oltre che il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore sulle rispettive sedi di Piacenza). Gli atenei metteranno a disposizione aule e laboratori di ricerca.
Gli altri 11 campi sono, invece, previsti in comuni non sede universitaria, negli spazi messi a disposizione da scuole e altre istituzioni. Le sedi previste sono a Fidenza (PR), Guastalla (RE) con due progetti, Finale Emilia (MO), Imola, San Giovanni in Persiceto e San Lazzaro (BO); Argenta, Cento e Comacchio (FE).
I campi estivi potranno arrivare sino a 52 ore di attività complessive, per garantire la migliore qualità formativa ed esperienziale ai partecipanti. Oltre alle attività di orientamento, i ragazzi e le ragazze saranno anche coinvolti in laboratori formativi, con l’opportunità di partecipare allo sviluppo di progetti o prodotti innovativi, quali strumenti avanzati di analisi di indicatori ambientali, nuovi materiali ecocompatibili, stampa in 3D, digitalizzazione di libri antichi, nuovi videogiochi. Prenderanno, inoltre, parte a visite guidate nei luoghi di eccellenza dell’innovazione tecnologica dell’Emilia-Romagna. Esperti, imprenditori, docenti universitari e startupper saranno tra i relatori delle attività di formazione.
Le date e le modalità di iscrizione saranno comunicate in una sezione dedicata dei portali: https://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/ e https://scuola.regione.emilia-romagna.it/.
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Ultimo aggiornamento: 16-04-2024, 13:45