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Alla luce dei tagli su base pluriennale presenti nel disegno di legge di Bilancio, i Comuni rischiano di essere ancora una volta penalizzati nell'allocazione delle risorse pubbliche destinate agli investimenti. I nostri territori, già in sofferenza, non possono sopportare ulteriori tagli che rischiano di far collassare i Comuni con un effetto domino e con gravi conseguenze sulla cittadinanza. Pur comprendendo le difficoltà di bilancio generali, occorre scongiurare il definanziamento o l’azzeramento di interi programmi di intervento, utilizzando risorse strategiche già disponibili, come quelle dei fondi europei e/o quelli del PNRR a rischio di rimanere inutilizzati e non ancora allocati.

Sono queste le riflessioni che hanno indotto Asmel, Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali ad inviare al Ministro dell'Economia la lettera che segue, chiedendo di intervenire tempestivamente per correggere la rotta. Un’iniziativa né di destra né di sinistra, semplicemente nell’interesse del Paese, dato che è ormai documentato che i Comuni sanno spendere e sanno spendere bene, contrariamente alla narrazione ricorrente nei Palazzi romani.

Questo il testo della lettera inviata da Asmel, a firma del presidente Giovanni Caggiano e del segretario generale Francesco Pinto:

Gentile Ministro,

in aggiunta ai tagli della Spending review pari a 200 milioni annui dal 2024 al 2028 a carico dei bilanci dei Comuni, la Legge di Bilancio 2025, in fase di approvazione, prevede, oltre al taglio di un quarto delle assunzioni previste, ulteriori pesanti misure di definanziamento per circa 8 miliardi.

I nostri territori, già in sofferenza, non possono sopportare ulteriori tagli che rischiano di far collassare i Comuni con un effetto domino e con gravi conseguenze sulla cittadinanza. Pur comprendendo le difficoltà di bilancio generali, è possibile scongiurare l’azzeramento di detti contributi destinando al loro rifinanziamento risorse strategiche già disponibili, a partire dai fondi del PNRR non ancora allocati e/o a rischio di rimanere inutilizzati.

Questo rifinanziamento permetterebbe, da una parte, di sostenere nuovamente interventi fondamentali come la manutenzione straordinaria, l’efficientamento energetico, la sicurezza delle infrastrutture e la prevenzione del dissesto idrogeologico e, dall’altra, di rispondere a una esigenza tangibile e impellente con strumenti che i Comuni hanno già dimostrato di saper sfruttare ampiamente.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si fonda su tre assi strategici: digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale. I Comuni italiani, vicini al territorio e alle comunità, rappresentano risorse vitali per conseguire gli obiettivi previsti dall’Unione Europea e definiti nel Piano.

Con la mancata erogazione di risorse agli Enti adibiti alla tutela dell’ambiente è impensabile conseguire l’obiettivo legato all’ambiente e al clima. Così, allo stesso modo, togliendo risorse ai Comuni, non è possibile attuare le misure destinate a ridurre i divari sociali e contrastare lo spopolamento.

Confidiamo nella Sua sensibilità e dell’intero Governo verso questa esigenza e in un impegno diretto da parte Sua a considerare tale proposta nella discussione sulla Legge di Bilancio 2025, per tutelare concretamente i Comuni e i loro Cittadini.

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Ultimo aggiornamento: 05-12-2024, 16:09