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Ventidue percorsi formativi per il volontariato di Protezione civile dell’Emilia-Romagna, suddivisi in tre livelli: quello obbligatorio, con il corso base operatore volontario; quello dei corsi tecnico-pratici, con 16 percorsi specifici; il livello dei referenti, con 5 corsi per “figure di contatto”.
Inoltre, sono stati introdotti gli standard per l’organizzazione di tre tipologie di addestramenti specifici sul campo. Queste, in sintesi, le novità sul mondo della formazione contenute nel nuovo documento “Standard formativi per il volontariato di Protezione civile dell’Emilia-Romagna”, approvato dalla Giunta regionale.
Tra le novità, diversi corsi: quello breve di primo soccorso, guida sicura in fuoristrada, utilizzo in sicurezza delle motoseghe, gestione del rischio infettivo; ancora, quello dedicato agli operatori del Nucleo integrato a supporto dell’assistenza alla popolazione (Nisap), il corso per soccorrere gli animali in caso di emergenza e, infine, quello per la salvaguardia dei beni culturali (beni mobili). Alcuni percorsi formativi, come quelli per addetti alle segreterie, volontari di supporto alla ricerca di persone, antincendio boschivo e sulla comunicazione radio, sono articolati in un modulo base che è propedeutico per accedere al secondo modulo di approfondimento.
Tutte le formazioni specialistiche sono accessibili solo dopo avere frequentato il corso base, obbligatorio per ciascun volontario, nuovo iscritto, a una delle 445 associazioni del Registro territoriale. Per ciascuno dei percorsi ricompresi nel documento, una scheda tecnica definisce requisiti di accesso, numero di ore di frequenza (teoriche e pratiche) e caratteristiche del test finale (se selettivo o meno). Nei programmi dei corsi sono stati declinati tutti gli aspetti legati alla sicurezza del volontariato, approfonditi e commisurati a ogni singolo percorso. Nel documento approvato dalla Giunta viene introdotta anche una sezione dedicata agli addestramenti con tre proposte (antincendio boschivo, idraulico-idrogeologico, verifica arginale in assetto non emergenziale) per affiancare le conoscenze tecnico-pratiche e consolidare le competenze dei volontari già specializzati. Viene posta attenzione anche alla formazione a distanza, con una parte del documento che tratta di strumenti e aspetti necessari per organizzare corsi in modalità digitale.
Come si diventa volontario di Protezione civile
Per diventare volontari di Protezione civile occorre essere maggiorenni e iscritti ad un’associazione o a un gruppo comunale di volontariato, scelti sulla base delle proprie attitudini o della comodità rispetto al luogo di residenza o di lavoro. In Emilia-Romagna sono 18.660 gli iscritti (15.243 quelli operativi) a 445 associazioni. Le organizzazioni sono molte, alcune specializzate in particolari tipologie di attività: guardie ecologiche, radiocomunicazioni, assistenza sanitaria, soccorso subacqueo, unità cinofile, tutela beni culturali, e così via. I nuovi iscritti dovranno dunque frequentare il corso base e, a seguire, potranno eventualmente scegliere di iscriversi a corsi di specializzazione. La partecipazione a tutti i corsi è gratuita. Nel partecipare alle attività di Protezione civile, emergenze, esercitazioni o divulgazione, i volontari hanno la garanzia del mantenimento del proprio posto di lavoro e del trattamento economico e previdenziale per tutto il periodo stabilito dalle autorità competenti.
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Ultimo aggiornamento: 30-01-2024, 08:56