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Questo il discorso del sindaco Claudio Poletti.
"Ringrazio tutti i presenti per aver aderito al nostro invito per le celebrazioni del 78esimo anniversario della Liberazione.
Saluto tutte le autorità civili, religiose e militari, le associazioni combattentistiche e di volontariato.
Oggi voglio proporvi una prima riflessione citando il messaggio della preside del Liceo da Vinci di Firenze, all’indomani di ciò che era accaduto davanti al suo liceo il 23 febbraio scorso:
“Il fascismo non è nato con le grandi adunate. È nato ai bordi di un marciapiede, con la vittima di un pestaggio, per motivi politici, che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti”.
Questo appello vuole richiamare la nostra attenzione sui totalitarismi, che possono prendere piede in ogni momento portando con sé il pericolo di devastare intere società, così come già accaduto con la dittatura nazi-fascista e come sta accadendo in tante parti del mondo e, a due passi da noi, in Ucraina.
Di fronte a questi pericoli concreti, abbiamo bisogno di un’unità nazionale basata sui principi di libertà e democrazia, principi che hanno ispirato i partigiani della Resistenza, di qualsiasi colore politico ed estrazione sociale. Partigiani che restituirono all’Italia quell’Unità nazionale che il Risorgimento aveva creato ma che poi il fascismo aveva polverizzato.
Fu l’Antifascismo che permise di recuperare i principi di eguaglianza, di libertà e democrazia che la Costituzione Italiana ha poi fatto suoi.
Ecco perché c’è un legame indissolubile fra Costituzione e antifascismo e Risorgimento alle radici della nostra Repubblica, libera, democratica e indipendente.
Sono questi principi che, oggi, tocca a noi coltivare affinché il futuro del nostro Paese prosegua sui binari disegnati dalla costituzione, entrata in vigore 75 anni fa, ma ancora oggi linea guida irrinunciabile della vita politica e sociale della nostra comunità. Tutti noi non siamo figli di un paese libero, ma di un paese liberato: è questa la consapevolezza che dobbiamo avere sempre. Sono qui le nostre radici e nessuno si può permettere di riscrivere la Storia.
Nei periodi di incertezza e di sfiducia nelle istituzioni abbiamo invece bisogno di avere fiducia nel futuro, di aprirci al mondo, condannando con forza la violenza, la prepotenza e ogni forma di totalitarismo che violano i diritti umani.
Ed è su questa strada tracciata da chi ha lottato, arrivando a donare la propria vita, per consegnarci la libertà di cui tutti godiamo, che dobbiamo continuare a camminare, coltivando quei valori e seminandoli con cura, generazione dopo generazione, affinché non vadano mai dispersi. Così come prescrive l’articolo 54 della Costituzione, i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le Leggi.
W IL 25 APRILE, W LA LIBERTA’, W LA DEMOCRAZIA!!!"
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Ultimo aggiornamento: 14-09-2023, 17:05