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“Le riserve idriche che si sono accumulate in questo breve inverno – ha dichiarato Francesco Vincenzi, presidente del Consorzio di Burana – lasciano già intravedere lo spettro della siccità che ci aspetta. D’altra parte, e lo diciamo da anni, si trattiene troppa poca acqua dolce (un 5-10% nel Nord Italia) a fronte di un calo generalizzato di millimetri di pioggia caduti in un anno (700/800 mm annui contro i 1000 di qualche anno fa, oltretutto con precipitazioni concentrate in pochi eventi importanti, se non distruttivi). Invece bisogna capitalizzare la risorsa idrica da cui dipende la vitalità dell’ambiente, dell’economia agricola, industriale e di tanti comparti come idroelettrico, turismo, ecc. Il sistema non può più permettersi di dipendere solo dai grandi laghi al Nord, ma va creata una rete infrastrutturale a sostegno del territorio nel caso, sempre più frequente, di siccità prolungata. A tal proposito, il 24 febbraio scorso a Cividale di Mirandola abbiamo inaugurato una serie di incontri a tappe per spiegare alle Organizzazioni Professionali Agricole, cosa potrà offrire il Consorzio a livello di infrastrutture e cosa invece dipende dall’unione delle nostre singole azioni. Ogni agricoltore del territorio dovrà rapportarsi costantemente con gli uffici tecnici e i guardiani del Burana per studiare un percorso condiviso che permetta di coordinare la totalità delle richieste irrigue ed ottimizzarle nell’ottica del massimo risparmio. Agli agricoltori chiediamo anche il mantenimento delle fasce di rispetto dei canali e dei fossi che delimitano i loro campi in modo da rendere massimamente efficienti i deflussi di acqua”.
Il Consorzio informa intanto che, per la prima volta da quando è in funzione l’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn), ovvero dal 1958, si è avviato il pompaggio per la distribuzione di acqua per irrigazione da Po a far data da lunedì 27 febbraio 2023, creando un precedente storico importante.
“L’anno scorso – ha aggiunto Cinalberto Bertozzi, direttore generale del Consorzio Burana - eravamo già partiti per tempo avviando le pompe di Sabbioncello il 1 marzo, quest’anno abbiamo dovuto anticipare ulteriormente avviando n° 2 pompe a 8 m3 al secondo. Nonostante ciò si traduca in costi importanti per il Consorzio, sia in termini di potenza impiegata sia di costi (nel 2022 il sistema Sabbioncello - impianto principale e afferenti – ha registrato un bilancio totale di oltre 8milioni e 300mila KWh, oltre 3 milioni di euro la spesa). A giorni verrà avviato anche l’Impianto Sussidiario II Pilastresi a Stellata di Bondeno, per far fronte alle esigenze irrigue del territorio ferrarese. Dal canto nostro abbiamo già avviato un percorso di riprogettazione infrastrutturale che riparametrizzerà l’efficienza globale del sistema bonifica in funzione delle condizioni avverse in cui da anni siamo costretti a lavorare e che si sono purtroppo consolidate in modo endemico”.

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Ultimo aggiornamento: 15-09-2023, 09:35