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Nel corso del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso è stata approvata la nuova tariffa corrispettiva TARI, approvazione validata nei giorni successivi da parte di Atersir, l’Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della regione Emilia-Romagna.
Per l’anno 2024, il PEF, piano economico-finanziario dalla gestione dei rifiuti, predisposto da Geovest per il territorio comunale di Finale Emilia, prevede un costo complessivo di 2.724.004 euro con un incremento dell’1,72 per cento rispetto al 2023, ben al di sotto dei valori dell’inflazione calcolati da Istat.
Per quanto riguarda le utenze domestiche nel 2024 si registra un aumento medio inferiore all’1,5 per cento, mentre per le utenze non domestiche è attesa una riduzione media intorno al 7,4 per cento.
“Il compito dell’amministrazione comunale – spiega l’assessore ai Servizi Finanziari, Maria Teresa Benotti – non è quello di determinare l’ammontare dei costi e dei ricavi del servizio, che è competenza di Geovest, bensì stabilire la ripartizione del costo complessivo nelle tariffe tra utenze domestiche e non domestiche”.
Per le utenze domestiche la tariffa prevede una componente fissa, determinata dalla superficie dell’abitazione e dal numero dei componenti che vi risiedono, e una variabile legata al numero degli svuotamenti di rifiuto indifferenziato. Per le utenze non domestiche, invece, la parte fissa è legata semplicemente alla superficie in metri quadrati dell’attività e quella variabile è riferita al numero degli svuotamenti e alla capienza del contenitore.
“Per le utenze domestiche siamo riusciti a contenere gli incrementi – aggiunge l’assessore Benotti – diminuendo l’incidenza del coefficiente relativo alla superficie rispetto al numero delle persone residenti nell’abitazione. In questo modo dove vi è più produzione di rifiuti perché sono presenti più persone, si pagherà qualcosa in più, ma con aumenti comunque contenuti, limitati a pochi euro l’anno. Il numero degli svuotamenti ‘prepagati’ nelle bollette è di 12 l’anno con bidone da 40 litri per le famiglie composte da un’unica persona, numero che cresce con l’aumento dei componenti del nucleo familiare. Per le utenze non domestiche sono previsti 26 svuotamenti con bidone da 40 litri, numero che si riduce con l’aumento delle dimensioni del contenitore. Qui abbiamo introdotto un altro correttivo che contribuisce alla diminuzione degli importi dovuti: per le attività che hanno una superficie pari o inferiore a 50 metri quadrati (e sono un numero rilevante), gli svuotamenti prepagati in bolletta si riducono da 26 a 13; poi se saranno in numero maggiore si andrà a conguaglio nel 2025”.
Le utenze domestiche incluse nel piano economico e finanziario di Geovest per Finale Emilia sono 7801 (6217 utenze private, 368 non residenti, 210 seconde case e 1006 garage), mentre le utenze non domestiche sono 925. Il peso percentuale per quanto riguarda i costi è mediamente del 60 per cento a carico delle utenze domestiche e del 40 per quelle non domestiche.
“La riduzione degli importi dovuti per le attività produttive e il contenuto incremento per quelle domestiche – conclude il sindaco Claudio Poletti – trova una ragione importante anche nel recupero di metrature che non pagavano la Tari: abbiamo aggiunto 31 mila metri quadrati che nel PEF precedente non erano contemplati. La diminuzione del peso percentuale delle metrature nella quota fissa della tariffa assicura poi alle imprese di dimensioni maggiori, in particolare alle industrie ceramiche che hanno conferito all’esterno il servizio di smaltimento dei rifiuti, il calo degli importi dovuti in media del 16 per cento. Per quanto riguarda i pagamenti, sono state previste due scadenze: la prima a giugno per un importo pari al 50 per cento di quanto versato nel 2023 e la seconda, a novembre, a conguaglio di quanto effettivamente dovuto sulla base delle tariffe 2024”.
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Ultimo aggiornamento: 06-05-2024, 14:54